Il Pantheon di Roma è probabilmente il monumento che preferisco tra tutti quelli che ho avuto l’opportunità di vedere nella mia vita. Le sue forme, le proporzioni ricercate dagli antichi romani nel costruirlo, l’eleganza dei suoi interni che si rivela una volta varcato l’immenso portone di bronzo, il suo sfidare il tempo rimanendo sempre incredibilmente affascinante e maestoso per chi lo osserva, tutto ciò contribuisce a renderlo unico. E non è un caso se viene ammirato e visitato da migliaia di turisti ogni giorno.
All'interno del Pantheon ho passato ore a guardare e a fotografare ogni dettaglio, ma quando ho scattato questa foto avevo deciso di passarci un paio d'ore per vedere come cambiava la luce al suo interno.
In quel momento il sole era basso sull'orizzonte e quindi il raggio di luce che entrava dall’ocolus era molto vicino all’apertura stessa e ho notato una cosa a cui non avevo mai fatto caso prima di allora, cioè che ci sono dei momenti della giornata in cui il raggio di luce somiglia agli alieni da colpire nel videogioco “Space Invaders”. Per riprenderlo al meglio ho capito immediatamente che sarebbe servito avere un forte contrasto e che quindi avrei dovuto far sparire i dettagli del soffitto del Pantheon rendendoli più scuri possibile e calcolare l'esposizione sull'unica porzione illuminata dal sole per metterne in risalto la buffa forma. L’unica altra zona della fotografia visibile sarebbe stata così proprio quella dell’ocolus, attraverso il quale sarebbe stato possibile riprendere l’azzurro del cielo, permettendomi di bilanciare la foto grazie a una diagonale che avrebbe reso la foto più dinamica. Fatte queste rapide valutazioni ho scattato.
L'effetto finale mi piace molto e ora ogni volta che mi capita di tornare all'interno del Pantheon non posso fare a meno di andare a cercare gli Space Invaders.