In questi ultimi giorni molte persone si sono chieste che fine abbia fatto la rivista Fotografare. Alcune di queste sapendo che sono stato un collaboratore dapprima occasionale e, poi, per oltre un anno e mezzo uno dei principali redattori ed il riferimento per quanto riguarda la sezione tecnica della rivista hanno raggiunto il mio sito e mi hanno scritto per avere informazioni. Ho sempre risposto cortesemente a chi mi ha scritto perché penso che la vera forza della rivista siano sempre stati i nostri lettori, ma ora penso sia giunto il momento di scrivere questa lettera aperta a chi chiede informazioni per chiarire la vicenda.
Inizio con una premessa: lavorare in una rivista storica, per lo più anche durante il 50° anno di attività, è stato per me un grande onore ed ho avuto la possibilità di imparare un mestiere da una persona che non finirò mai di ringraziare. Ho conosciuto molte persone del campo ed è stato bello incontrare anche alcuni lettori in questo periodo e fermarmi a parlare con loro. Mi sono occupato di test e di tecnica durante tutta la mia permanenza, se per i test ho sempre avuto la massima libertà da chi era al comando della rivista, che in alcuni casi mi ha addirittura spronato a trovare difetti nelle macchine che provavo per dare un'informazione il più possibile completa al lettore, sul versante tecnico purtroppo mi erano preclusi molti argomenti. Faccio un solo esempio su tutti: non potevo occuparmi di composizione in quanto, mi hanno spiegato, in passato c'erano stati problemi con una collaboratrice che avrebbe interamente copiato un articolo da un sito internet. Non conosco nessun elemento della vicenda e non so dirvi se c'è una parte di verità in quanto mi hanno raccontato, ma per me una rivista di tal prestigio non poteva non occuparsi di un argomento così importante e stavo lavorando per cercare di riportare la composizione con una rubrica fissa sulle pagine di Fotografare così come stavo riuscendo a dare maggiore attenzione al bianco e nero che per tanti anni è stato quasi un tabù in redazione.
Noi redattori avevamo già gli articoli per chiudere il numero di dicembre. Articoli ultimati o in stato talmente avanzato da poterli considerare tali, quando ci hanno riuniti per avvisarci che quel numero non sarebbe mai uscito. Ho provato, insieme ai miei colleghi, a proporre di far uscire un ultimo numero con il materiale pronto per chiudere in bellezza il 50° anno e nel quale avremmo potuto avvisare chi ci ha sempre seguito con affetto che la storia di Fotografare era finita, ma ci è stato detto che non era possibile. Ho allora suggerito di informare i lettori attraverso una lettera sul sito o su Facebook, ma non è mai stato fatto da nessuno che abbia la possibilità di scrivere o rispondere ai tanti messaggi. Per questo siete arrivati a leggere queste poche righe con le quali posso solo dire grazie a chi ha seguito i miei articoli, non so se in futuro la rivista potrà risorgere dalle proprie ceneri e soprattutto se dovesse riaprire non so dirvi se chi se ne occuperà mi chiamerà a collaborare, magari lasciandomi la possibilità di portare all'interno le mie idee e poter offrire comunque un prodotto di maggior qualità.
Noi collaboratori siamo stati sorpresi quanto voi della decisione e siamo vittime quanto i nostri lettori, per questo vi auguro il meglio e spero che vogliate continuare a seguirmi nelle altre iniziative che porterò avanti su altre piattaforme. Il modo più semplice è iscriversi alla mia pagina
Facebook per rimanere informati, oppure visitare la pagina news del mio sito con constanza.
Un abbraccio a tutti voi,
Gianluca
PS
In questi mesi nel frattempo sto scrivendo per il blog
fotografiamo.net, per cui ho aggiornato questo post nel caso in cui abbiate il piacere di leggere quello che scrivo.