Se dovessero raccontarvi la genesi di questa fotografia alcuni fotografi che conosco sono sicuro che lo farebbero inventando una storia ai limiti dell'eroico. Ricordo ancora un noto e bravo fotografo che raccontò della sua passeggiata verso il Lago del Sorapiss al pari di un'avventura himalayana che avrebbe fatto invidia a Messner. E, se non ci siete mai stati, vi posso assicurare che il Lago del Sorapiss viene raggiunto da molte famiglie con bambini. A mio avviso invece è molto più interessante raccontare i fatti reali per come si sono svolti, anche perché aiutano a dimostrare una volta in più che Ross Brawn - direttore tecnico della Ferrari dei tempi di Schumacher - aveva ragione quando diceva che la fortuna non esiste, ma la fortuna consiste nel duro lavoro per farsi trovare preparati quando succede qualcosa di imprevedibile. Può sembrare una frase scontata, ma è assolutamente vero che se nel quando ci si trova al posto giusto e al momento giusto non ci si fa trovare preparati, allora la fortuna, in fotografia come in Formula 1, semplicemente non esisterà.
Quel pomeriggio aveva piovuto molto nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ed era stato impossibile fare qualsiasi tipo di attività in sicurezza all'esterno. Un buon momento per riposarsi e leggere un libro, almeno nelle ore in cui mio figlio era impegnato con il riposino pomeridiano. In quei giorni mi trovavo infatti in vacanza con la famiglia e avevamo preso in affitto una casa sulle rive del Lago di Scanno, un posto da sogno nonostante la casa fin troppo "rustica". La sera per fortuna iniziò a spiovere e decisi di andare a comprare delle pizze per cena e qui entra in ballo il discorso sulla fortuna che ho fatto in apertura, infatti non so quanti di voi sperando che si verifichino buone condizioni per fotografare vadano a comprare le pizze portando in macchina la propria reflex e il cavalletto. Io in questo caso l'ho fatto. D'altra parte dopo la pioggia il cielo spesso regala belle sorprese e conviene farsi trovare preparati.
Uscii per andare a prendere le pizze in una pizzeria trovata su Google Maps e, uscito dal locale, mi accorsi che non solo aveva smesso definitivamente di piovere, ma il cielo si stava aprendo e ciò poteva portare a un buon tramonto. Quando ero ormai prossimo all’appartamento guardai nello specchietto retrovisore e vidi che si stava formando un arcobaleno. Parcheggiai la macchina al volo e, prendendo l'attrezzatura fotografica che avevo portato con me e lasciando le pizze sul sedile, mi affrettai a scendere sulla sponda del lago. Tutto l'evento durò pochi minuti, ma proprio nel momento in cui l'arcobaleno era al suo apice e si cominciò a intravedere un accenno di secondo arcobaleno io ero quanto più vicino possibile alla superficie del lago con la macchina fotografica pronta a scattare sul cavalletto, così feci in tempo a realizzare giusto un paio di fotografie buone prima che l'arcobaleno sparisse.
Se ve lo state chiedendo tutto l’evento durò così poco tempo che le pizze rimasero abbastanza calde per la cena. Dunque si tratta di una storia a lieto fine non solo per me che ho così fotografato l’arcobaleno, ma anche per chi aspettava la cena a casa.